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Da oggi multe per mozziconi di sigarette per strada: giro di vite contro il fumo

lentepubblica.it • 2 Febbraio 2016

sigaretteDa oggi scattano le sanzioni: pagherà caro anche chi getta per terra gomme da masticare, scontrini e fazzoletti di carta.

 

Nel ddl sulla Green economy (la legge 28 dicembre 2015 n. 221, pubblicata in GU il 18 gennaio 2016) con l’articolo 40 si stabilisce che ogni Comune deve provvedere a “installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo”, mentre toccherà a produttori e ministero dell’Ambiente attuare campagne di informazione per “sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono dei mozziconi”.

 

E se non ci sono i cestini? La norma prevede proprio per questo che le sanzioni siano rivolte anche all’acquisto di queste attrezzature. Metà delle somme dovrà infatti venir versato in un apposito fondo del Ministero dell’ambiente destinato sia all’installazione dei raccoglitori sia alla pubblicità informativa ai cittadini.

 

Da 30 a 300 euro: tanto può costare, da oggi, gettare un mozzicone di sigaretta per terra o nelle acque e negli scarichi. Il rischio sanzione riguarda i fumatori meno ambientalisti. Quelli cioè che non cercano un raccoglitore per strada, o mettono il mozzicone in tasca o in un posacenere portatile ma che incuranti dell’inquinamento e disinteressati al decoro urbano si disfano della cicca gettandola appunto per terra, in un tombino, o in uno scarico d’acqua.

 

Inoltre, per chiunque venda sigarette, tabacco o sigarette elettroniche la sanzione amministrativa pecuniaria va da un minimo di 500 euro a un massimo di 3 mila e la sospensione per 15 giorni della licenza all’esercizio dell’attività. Per i recidivi, la multa sale da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 8mila e la revoca della licenza all’esercizio dell’attività.

 

Non si potrà più accendere una sigaretta in auto se ci sono minorenni o donne incinta, e sigarette vietate anche in prossimità delle “strutture universitarie ospedaliere, dei presidi ospedalieri e degli Istituti di ricerca scientifica e di cura pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS”.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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